Il regalo dell'arciprete
di Ennio Cominetti

Il 24 maggio 1923 Michele Cavallo, arciprete della Chiesa di San Pietro a Modica, decise di far costruire un nuovo organo. Si rivolse allora alla competenza dei suoi concittadini, i fratelli Michele e Agostino Polizzi, che da qualche tempo avevano aperto la loro fabbrica proprio nella bella cittadina siciliana, a pochi passi da Ragusa. Nel giro di un anno l'organo venne progettato e realizzato, facendosi subito apprezzare oltre che per le caratteristiche foniche anche per la sua sontuosa cassa e per la cantoria, abilmente intagliate dai fratelli Foti di Siracusa. Il collaudo e i concerti ebbero un carattere grandioso tanto che un apposito manifesto affisso per le vie della città annunciava: «Il celebre e rinomato maestro Marco Enrico Bossi, principe degli organisti del mondo, sarà tra noi il 6 e il 9 novembre per collaudare il grandioso organo monumentale liturgico, con due concerti nella Chiesa Madre di S. Pietro». Marco Enrico Bossi eseguì i concerti nei quali interpretò, oltre a proprie composizioni, musiche di Bach, Couperin, Franck, Martini e Wagner. Nell'atto di collaudo il Maestro lodò i fratelli Polizzi per «il lavoro condotto ed eseguito con perizia non comune secondo le più recenti e accreditate norme. L'organo risulta così ben ordinato nella parte meccanica e così ben equilibrato e pregevole nella parte fonica che non si picca di esagerazione considerandolo una vera e propria opera d'arte». L'organo della Chiesa di San Pietro in Modica è stato, assieme a quello della Cattedrale di Siracusa, uno dei più importanti costruiti dalla famiglia Polizzi. Lo strumento, che all'origine era a completa trasmissione pneumatico-tubolare, con la consolle posta in cantoria in posizione rivolta, oggi possiede una consolle nel transetto, trasferita e collegata elettricamente ai corpi d'organo in epoca successiva dalla stessa ditta costruttrice (Michele Polizzi jr). Le caratteristiche foniche fortunatamente sono rimaste integre e chi scrive può solo dire di essersi emozionato al suono di alcuni dei pochi registri attualmente funzionanti, come il Concerto Viole e la Voce Celeste, oggi così poco amati da chi è più dedito all'archeologia che alla musica. Lo strumento non è più in funzione da qualche anno. Consistenti lavori di consolidamento e restauro architettonico della Chiesa, durati parecchi anni, presenza di uccelli (insieme con i topi tra i principali autori dei danni agli organi), usura dei materiali, hanno determinato il degrado in cui oggi si trova l'organo. Si sta pensando, tuttavia, a un serio lavoro di ripristino. Vista la totale assenza di precisi riferimenti – non essendovi più traccia dei dispositivi pneumatici della consolle e dei relay pneumatici posti sotto i somieri, considerato anche che l'attuale sistema venne realizzato dagli stessi costruttori dello strumento – sembrerebbe opportuno mantenere l'attuale configurazione dell'organo optando per un restauro conservativo. Un progetto è già stato presentato presso l'Assessorato ai beni Culturali della Regione Sicilia. Box SCHEDA TECNICA Organo della Chiesa Madre San Pietro in Modica (Ragusa) autorI Michele e Agostino Polizzi ANNO DI COSTRUZIONE 1924 ESTENSIONE: Due tastiere di 58 note (estensione Do1 - La 5) con prima ottava completa; pedaliera cromatica concavo-diritta, di 30 note (Do1 - Fa 3). REGISTRI: Grand'organo (I man.) Organo Espressivo (II man.) Principale di 16' Principale di 8' Principale di 8' Bordone di 8' Principale di 8' Salicionale di 8' Dulciana di 8' Concerto Viole di 8' Flauto di 8' Voce Celeste di 8' Gamba di 8' Ottava di 4' Bordone di 8' Flauto di 4' Viola di 8' Flautino di 2' Quintaton di 8' Decimaquinta di 2' Unda Maris di 8' Ripieno Violino di 4' Voce Corale Flauto di 4' Oboe di 8' Ottava di 4' Piccolo di 2' Pedale Duodecima di 2, 2/3 Contrabbasso di 16' Decimaquinta di 2' Bordone di 16' Ripieno Basso di 8' Tromba di 8' Violone di 8' Clarino di 8' ACCESSORI: Comandi accessori, azionati da pedaletti a incastro posti sopra la pedaliera: I-Ped.; II-Ped. II-I; Ripieno I; Ripieno II; Tutti; Staffe per il Crescendo e l'Espressione.