Suonare News 0 1997 Organi preziosi
 

Il tesoro di Albenga
di Ennio Cominetti

Crogiolarsi al sole sulle belle spiagge della Liguria e poi la sera anziché andare a ballare in discoteca chiudersi in chiesa ad ascoltare un concerto d’organo potrebbe sembrare un’autentica bizzarria. Ebbene, da noi in Italia accade anche questo. Ed è così che quest’estate i turisti, in gran parte stranieri, si sono rifugiati in chiesa ad ascoltare le dolci melodie di un organo. Nella splendida Cattedrale romanico-gotica si San Michele, che conserva ancora le originarie vestigia d’epoca paleocristiana, si può nientemeno che ammirare uno splendido esemplare di organo di scuola lombarda uscito dalle preziose mani della famiglia organara dei Serassi di Bergamo risalente al 1838/40. Lo strumento, per la verità, non è giunto sino a noi assolutamente integro. All’inizio del nostro secolo, e precisamente nel 1903, l’organaro savonese Desiglioli ne deformava sensibilmente la fisionomia originaria aggiungendo una tastiera a quella già esistente, sostituiva la pedaliera portandola dagli originali 17 a 30 tasti e sostituendo varie file di canne. Crediamo, a tal proposito, che non sia più il caso di scandalizzarsi se il periodo iniziale del nostro secolo sia stato così deleterio per l’arte organaria nostrana. Gli organi costruiti con una sola tastiera e la pedaliera di soli 12/17 tasti erano fuori moda. Le musiche di Bach che cominciavano in quel periodo a fare il loro ingresso nei programmi concertistici degli organisti di tutta Europa non potevano essere eseguiti. E allora gli organari del tempo si ingegnarono a compiere sostituzioni di tastiere, pedaliere e ad aggiungere, dove possibile, registri adatti alla esecuzione di quelle musiche. E proprio la relazione di collaudo dell’intervento di Dessiglioli ad Albenga, redatta dal celebre organista genovese Giovan Battista Polleri (pubblicata nell’opuscolo “Per la solenne benedizione del nuovo organo”, Albenga 1903, pp. 17-18), è assai illuminante ed esaustiva: «Felicissima e commendevole idea fu quella di rinnovare quest’istrumento introducendovi tutti i portati dell’arte moderna. Si trattava di un organo Serassi, ed è noto che questi istrumenti se per un lato hanno dei grandissimi pregi per la parte fonica (soprattutto per gli insuperabili ripieni) sono poi deficientissimi per altri lati e non corrispondono alle esigenze moderne dell’arte organaria. Infatti essi sono ad una tastiera, con registri spezzati, pedaliera non completa, ed hanno meccaniche imperfettissime, dimodoché il rumore prodotto dalla tastiera, si può paragonare a quello che si può produrre agitando un sacco di noci. Unire i pregi fonici dei Serassi ai moderni sistemi di fattura, sarebbe ideale da raggiungersi in un organo, e questo ideale fu raggiunto nell’organo della Cattedrale di Albenga. Il Sig. Dessiglioli non ritenendo del vecchio organo che le canne ed aggiungendone quante ne mancavano, rifece i somieri, la manticeria, la meccanica, aggiunse l’organo espressivo a persiane con relativa tastiera, rese intieri i registri, e vi appose una pedaliera di 30 pedali. (...) L’organo com’è ora ha 23 registri interi, fra i quali uno comprendente il Ripieno di 7 file, 2 tastiere, pedaliera di 30 pedali, 5 pedalini di combinazione e il pedale per l’espressione. Esso è insomma quale lo farebbe il buon Serassi se fosse vivo oggi. quanto sarebbe a desiderare che fossero così rifatti a nuovo tanti organi Serassi! Si unirebbe il buon antico al buon moderno, e questi Serassi diventerebbero organi ideali!» Dovendo effettuare dei lavori di sistemazione dello strumento che ormai non suonava più da molto tempo, il Capitolo della Cattedrale, negli anni ’70, decise di affrontare il gravoso impegno di ripristino dell’organo. Dopo vari preliminari affidò i lavori alla ditta Vincenzo Mascioni di Cuvio (Va), naturalmente con la supervisione del Presidente della Commissione per la tutela degli organi antichi della Liguria, il M° Giorgio Questa. Dopo il completo smontaggio dello strumento si definì la composizione fonica originale Serassi, ripristinata per intero. Su un totale di 1.450 canne ne vennero ricostruite 530 (il 36 per cento!), le cui misure per la ricostruzione vennero rilevate da Organi Serassi coevi. Venne rifatta tutta la catenacciatura di trasmissione, ricostruita la tastiera di ebano e la pedaliera a leggio in noce; ripristinata anche la registrazione a manetta ed i pedaletti per la combinazione libera, il ripieno, l’unione della tastiera al pedale e il rollante. L’inaugurazione del restauro venne effettuata da Questa il 18 giugno 1977. I fedeli della Parrocchia di Albenga ogni domenica dell’anno e i turisti durante i numerosi concerti estivi, possono così ascoltare una delle più significative opere dell’arte organaria lombarda in terra ligure. BOX: SCHEDA TECNICA Organo della Chiesa Parrocchiale di San Michele - Albenga (SV) ANNO DI COSTRUZIONE 1838 AUTORE Fratelli Serassi di Bergamo RESTAURO 1976 ESTENSIONE La tastiera, in legno di bosso, è di 58 note (Do1-La5); la pedaliera, a leggio, ha 17 tasti (Do1-Mi2) REGISTRI Posti su due file a destra dell’organista Fila di destra: Principale 16’ bassi Principale 16’ soprani Principale 8’ bassi Principale 8’ soprani Principale II 8’ bassi Principale II 8’ soprani Ottava 4’ bassi Ottava 4’ soprani Ottava II dal Do2 (ricostruita) Duodecima 2’ 2/3 (ricostruita) Quintadecima 2’ Decimanona 1’ 1/3 Vigesimaseconda 1’ Vigesimasesta e nona Trigesimaterza e sesta Quadragesima e quadragesimaterza (ricostruita) Contrabbassi con rinforzi Tromboni Fila di sinistra: Corni di tuba dolce soprani (ricostruiti) Cornetto 1 (VIII e XII) soprani (ricostruito) Cornetto II (XV e III) soprani (ricostruito) Fagotto bassi Tromba soprani Clarone bassi Corno inglese soprani Viola 4’ bassi (ricostruita) Fluta 8’ soprani Flutina alemanna 2’ bassi (ricostruita) Flauto camino 8’ soprani (ricostruito) Flauto in VIII Flauto in XII 2’ 2/3 dal Do2 (ricostruito) Ottavino soprani Voce umana soprani Terza mano ACCEssori Pedaletti per: distacco tasto pedale, combinazione praparabile alla lombarda, tiratutti, rollante note L’aria è fornita da due mantici:uno a cuneo, esterno, e uno a lanterna, incorporato nella cassa dell’organo. La pressione del vento è di 45 mm. visite Chiesa Parrocchiale di San Michele, piazza IV Novembre, Albenga (SV) tel. 0182-51473

 

 

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