Suonare News 0 1998 Organi preziosi
 

Mirabile strumento
di Ennio Cominetti

Catania, “città fondata sulla lava”, come riporta un elegante opuscoletto edito dalla locale Azienda Provinciale del Turismo, è luogo dal passato musicale di gran lusso: diede i natali al grande Vincenzo Bellini ma anche a non pochi "minori" come il Pacini e il Platania, che fu Maestro di Cappella nel Duomo di Milano, oltre che direttore del Conservatorio di Palermo. Nel campo organario la città etnea è nota per i numerosi strumenti conservati nelle chiese e che oggi, grazie a un meritorio quanto scrupoloso lavoro di restauro, stanno ritornando agli antichi splendori. Va tuttavia detto che ciò che è stato fatto è ancora poco, perché dobbiamo constatare che sino ad oggi nessuno ha saputo rimettere in funzione uno dei più grandi capolavori dell'arte organaria italiana, smontato alcuni anni orsono e in attesa di ricostruzione: l'organo che Donato del Piano costruì per la Chiesa di S. Nicolò all'Arena, nel Monastero dei padri Benedettini. Proprio per evitare – come è successo a chi scrive – la delusione di lasciare la città con il triste ricordo di quell'autentico scheletro d'organo rimasto sopra l'altare della chiesa a gridare vendetta, sarebbe utile iniziare il "tour organario" partendo proprio da questo strumento. O meglio, dalla sua carcassa, poiché oggi purtroppo non è rimasto molto da vedere di quello che la notte di Natale del 1764 levò a Dio la sua voce possente e multiforme ed è considerato “il più grande organo d'Italia”. Dotato di cinque tastiere disposte su tre consolle, oltre a una serie di registri assolutamente particolari che ne fecero un "unicum", descritto dal Goethe nel suo Viaggio in Italia come «il mirabile strumento» che riempiva tutta la chiesa «fino agli angoli più remoti, facendovi ora spirare i singhiozzi più lievi, ora echeggiare i tuoni più possenti»: oggi non ne resta che la cassa e un certo numero di canne che con gli anni va continuamente assottigliandosi a causa di "visite" non sempre oneste. Come viene riportato sul volume che descrive lo strumento, pubblicato dal Soroptimist di Catania, «l'organo visse anni ed anni di splendore; poi il declino, il disinteresse, l'incuria, l'ultima terribile guerra, il saccheggio, l'ignoranza...» Neppure un collegio di "saggi" formato dagli organisti più in vista della nostra generazione – che per altro scelse un organaro perché si iniziassero i lavori di recupero – ha a tutt'oggi portato frutto. Speriamo quindi in un futuro prossimo più "illuminato"! L'ottimismo nasce tuttavia visitando altre chiese della città etnea i cui parroci, con gentilezza, si mettono a disposizione del visitatore mostrando con orgoglio ed entusiasmo i loro gioielli. È il caso della Chiesa Collegiata, dove esiste un organo – che nel 1819 veniva suonato da Rosario Bellini, il padre di Vincenzo – costruito da don Mariano Cinquemani, allievo di Del Piano, con aggiunte posteriori per mano dei Serassi. Oppure della Chiesa di S. Francesco all'Immacolata, oggi elettrificato, e sul quale si esercitava il giovanissimo Vincenzo Bellini; così come nella Cattedrale, dove si può ammirare la maestosa cassa del "Jacquot-Jempierre", risalente al 1871, uno dei primi esempi dell'arte organaria straniera discesa in Italia sul finire del secolo scorso, strumento che oggi necessita di urgente restauro. Anche nella Chiesa di San Biagio o in quella – minuscola – di S. Vito, è possibile ammirare due strumenti di scuola siciliana del XVII secolo oggi ben funzionanti. Per la verità il primo è una ricostruzione fedele (con aggiunta di consolle elettrificata posta nella navata della chiesa) effettuata da Ruffatti di Padova partendo dalle misure dei fori del crivello originale e dalle canne di facciata e del pedale, uniche rimaste dopo un imperdonabile saccheggio. Il secondo è stato invece mirabilmente recuperato dall'organaro siciliano Franco Olivieri, di Acicatena (CT), nel 1996. In degna conclusione è d'obbligo soffermarsi a suonare il monumentale organo Serassi op. 647, risalente al 1858 presente nella Chiesa di S. Michele Arcangelo detta "dei Minoriti". Un ottimo restauro, effettuato nel 1997 da Italo Marzi, ha riportato alla luce un autentico "campione" dell'arte organaria italiana del XIX secolo. Box SCHEDA TECNICA Organo della Chiesa di San Vito Martire (confraternita di S. Vito), Catania ANNO DI COSTRUZIONE Principio XVIII sec. autore Anonimo restauro 1996 ESTENSIONE Tastiera di 45 tasti (Do1-Do5) con prima ottava corta; pedaliera di 9 pedali (Do-Si) con prima ottava corta REGISTRI Principale 8’ Ottava Decimaquinta Decimanona Vigesimaseconda Ripieno Flauto 4’ Contrabbasso (costantemente unito alla tastiera) SCHEDE TECNICHE Organo della Chiesa di San Michele Arcangelo ai Minoriti Catania ANNO DI COSTRUZIONE n. d’opera 1858 647 autore Fabbrica nazionale privilegiata d’organi dei Fratelli Serassi Bergamo restauro 1997 ESTENSIONE Due tastiere di 61 tasti, pedaliera a leggio di 17 tasti REGISTRI Grand’Organo (seconda tastiera) Campanelli Principale 16’ B Corni da caccia Principale 16’ S Cornetto primo Principale 8’ B Cornetto secondo Principale 8’ S Fagotto bassi Principale 2° B Tromba soprani Principale 2° S Clarone bassi Ottava B Tromba 16’ S Ottava S Violoncello B Ottava seconda Corno inglese Duodecima Violone B Quinta decima Flauto traverso Ripieno 2 file Viola bassi Ripieno 2 file Flauto in ottava Ripieno 2 file Violetta bassi Ripieno 2 file Ottavino bassi Contrab. ed ottave Ottavino soprani Bassi armonici Voce umana Ripieno al pedale Trombone Timpani Organo espressivo (prima tastiera) Principale bassi Principale soprani Ottava bassi Ottava soprani Quinta decima Decima nona Vigesima seconda Vigesima sesta e nona Cornetto soprani Flauto camino Flauto in VIII Voce flebile Violetta soprani Viola bassi Arpone bassi Violoncello soprani Clarone bassi Oboe soprani Pedaletti per: Tasto al pedale Ottavino soprani Corno inglese fagotto bassi Ripieno Espressivo Ance unite Espressione Gran cassa e banda turca Organo della Chiesa di San Biagio in S. Agata alla fornace Catania ANNO DI COSTRUZIONE Prima metà del XVIII sec. autore Anonimo restauro 1978 ESTENSIONE Tastiera di 49 tasti con prima ottava corta, pedaliera di dieci pedali (Do1-Do2) con prima ottava corta REGISTRI Principale I Principale II Ottava Decimaquinta Decimanona Vigesimaseconda Vigesimasesta Ripieno 2 file Flauto 4’ Ottavino Voce umana Basso 8

 

 

Copyright © Michelangeli Editore - Tutti i diritti riservati.