Suonare News 0 1998
 

Un podio tutto rosa
di Filippo Michelangeli

C’è il tutto esaurito lo scorso settembre al Teatro comunale di Alessandria per la finale del 31° Concorso chitarristico “Pittaluga”. Non c’è dubbio: la rassegna piemontese – la più antica italiana dedicata alle sei corde – è un appuntamento irrinunciabile per professionisti e appassionati. E quest’anno, finalmente, se ne accorto anche il Dipartimento dello spettacolo della presidenza del Consiglio che ha deciso di sovvenzionarlo. Nell’albo d’oro del “Città di Alessandria” spiccano nomi di artisti affermati in campo internazionale: Kazuito Yamashita, Betho Davezac, Roland Dyens, Stefano Grondona, Maurizio Colonna, e molti altri. L’edizione di quest’anno è dedicata alla memoria di Narciso Yepes, il grande chitarrista spagnolo scomparso nel 1997. Per l’occasione arriva il direttore d’orchestra Ignacio Yepes, figlio del maestro. Alirio Diaz, presenza storica del Concorso, gli cede la poltrona di presidente di giuria, assumendo la carica di presidente onorario. Completano la commissione Oscar Ghiglia, Salvatore Cosentino, Ismael Barambio, Godelieve Monden, Dusan Bogdanovic e Micaela Pittaluga. La finale prevede l’esecuzione, a scelta, del Concierto de Aranjuez di Rodrigo o dei Tres Graficos di Ohana. Ad accompagnare i solisti c’è l’ottima Orchestra filarmonica di Torino diretta da Yepes jr. Dei 20 partecipanti, la commissione ne ha ammessi soltanto tre: l’inglese Mark Ashford, 26 anni, la francese Gaelle Chiche, 20 anni, e l’italiano Massimo Felici, 30 anni. Per primo suona Ashford: porta Aranjuez. Il chitarrista inglese, premio “Bream” nel 1993, ha un tocco preciso, sbaglia pochissimo e offre nel complesso una prova equilibrata e professionale. La sua lettura, tuttavia, non esce mai da un livello scolastico. Le finali di Alessandria ci hanno abituato a ben altro. È la volta, quindi, di Gaelle Chiche. Bisognava aspettare la giovane artista francese per ascoltare per la prima volta in Italia il Concerto di Ohana. La Chiche, medaglia d’oro a Salon de Provence a soli 15 anni, si è perfezionata alla scuola di Alberto Ponce. Offre un’interpretazione asciutta, quasi “appuntita”, ricca di sensualità e passione. Forse non è ritmicamente perfetta, ma esprime un chitarrismo di altissimo livello. Aiutata da un’impeccabile Filarmonica di Torino – qui messa a dura prova – Gaelle Chiche conquista anche il consenso del pubblico. Per ultimo passa Massimo Felici, docente al Conservatorio di Bari. Il chitarrista aquilano non è in serata. Capita. Peccato che accada in una finale così importante. Complice anche un’incontrollabile emozione, il suo Aranjuez si trascina senza mai trovare un momento convincente. Abbastanza prevedibile il verdetto della commissione: primo premio, 10 milioni e una tournée di concerti, a Gaelle Chiche, secondo non assegnato, terzo, 2 milioni e mezzo, – a pari merito – a Massimo Felici e a Mark Ashford. Intanto la commissione del parallelo concorso di composizione (Victor Ciu-ckov, presidente, Anton Garcia Abril, Dusan Bogdanovic, Federico Ermirio, Guillermo Fierens, Angelo Gilardino e Frédéric Zigante) annuncia la vittoria dell’italiana Paola Brino, 31 anni, con il brano per due chitarre Litania. Marcello e Micaela Pittaluga, figli del fondatore del Concorso, possono essere soddisfatti. La rassegna alessandrina ha dimostrato ancora una volta di saper richiamare i migliori talenti delle sei corde. L’anno prossimo l’omaggio è a Ida Presti.

 

 

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