Suonare News 7 2011 Editoriale
 

IN ITALIA CI SONO 4,6 MILIONI DI MUSICISTI
di Filippo Michelangeli

Pochi giorni fa è stata presentata al Palazzo dei Congressi di Bologna, all’interno del 3° Summit dei rivenditori di strumenti ed edizioni musicali promosso da Dismamusica, una ricerca di mercato molto interessante che aveva per tema “La musica attiva in Italia”. Lo studio commissionato alla società specializzata Abis-Analisi e Strategie di Milano aveva l’obiettivo di definire la quantità di musicisti attivi in Italia, i potenziali musicisti e il reale interesse degli italiani verso la pratica strumentale. I risultati sono stati sorprendenti. Il primo, il più clamoroso, ci consegna la percentuale dei musicisti praticanti nella fascia di età compresa tra 18 e 65 anni. Sono il 12 per cento, pari a circa 4,6 milioni di persone. Penserete che è una follia e che mai avreste detto che in Italia ci sia un esercito di musicisti di queste dimensioni. Guardando il dato più da vicino scopriamo in realtà che soltanto la metà sono “abituali”, mentre l’altra metà sono “saltuari”. Insomma, quelli che davvero suonano con continuità sono 2,3 milioni. Resta comunque un numero ragguardevole. Naturalmente in questo 6 per cento di musicisti italiani “abituali”, ci sono anche quelli che strimpellano due canzoni con gli amici, tutto il mondo del rock, del pop, le bande musicali, i dilettanti. Ma, evidentemente, anche i musicisti classici. Significativa anche la differenza tra i sessi. Prevalgono i maschi con il 64 per cento, rispetto alle femmine che si fermano al 36. La fascia d’età dove la pratica strumentale è più diffusa è quella tra i 25 e i 34 anni, che vale circa un terzo del totale. Sopra la media nazionale il livello di istruzione. Tra i musicisti il 18 per cento è laureato, contro il 12 per cento del resto della popolazione. A sorpresa è il Nord la parte d’Italia più musicale – sopra al Po vivono la metà dei musicisti –, mentre il 20 per cento è nel Centro e il restante 30 abita nel Sud e nelle Isole. La ricerca va in profondità anche nelle motivazioni che spingono i musicisti praticanti. Su tutte prevale la passione: per il 71 per cento la musica viene percepita come qualcosa di cui non si riesce a fare a meno. Interessante è anche la modalità con cui avviene il “contagio”. La maggioranza si appassiona entrando in contatto con altri musicisti, nell’ambito familiare o tra gli amici. Soltanto il 6 per cento dichiara di aver imparato a suonare a scuola. Chitarra e pianoforte gli strumenti più amati, rispettivamente dal 44 e dal 36 per cento dei musicisti. Incredibile la divisione dei generi. Se il 66 per cento dichiara di suonare musica leggera, il 44 per cento si dedica alla “classica” (erano possibili più risposte). Ma il dato più rilevante, perché emerso sul totale della popolazione italiana, è l’importanza della musica nella scuola. Per il 53 per cento degli italiani l’insegnamento della musica ha la stessa dignità di altre materie come italiano, matematica e storia. Adesso la politica non ha più alibi: se vuole ottenere consenso inserisca subito l’arte dei suoni tra i banchi di scuola.

 

 

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