L'innominato
di Paola Romano
Arroccato negli edifici di un complesso architettonico che risale al Medioevo e nel sottosuolo conserva reperti archeologici di terme romane, il Conservatorio di Salerno domina dall’alto la città e ha dinanzi a sé la vista del golfo e della costiera amalfitana. È in via De Renzi, nella parte alta del centro storico, in due palazzi attigui che un tempo ospitarono altrettanti conventi, quello di San Nicola e quello di San Lorenzo.
Singolare la storia che contraddistingue, con una caratterizzazione tutta popolare, la nascita della tradizione musicale del Conservatorio: prima ancora che lo stesso venisse istituito formalmente, alcuni “scugnizzi” e orfanelli videro nella musica una possiblità di riscattarsi da una condizione sociale difficile. Il Conservatorio di Salerno, infatti, deriva dalla scuola di musica che fu organizzata per i bambini orfani e abbandonati nel 1818, presso l’Ospizio San Ferdinando (poi Orfanatrofio Umberto I). In breve i piccoli allievi senza famiglia divennero così bravi ( in particolare con gli strumenti a fiato) che l’intero istituto di assistenza ai minori venne a identificarsi con la sua quotata Scuola musicale.
Quest’ultima, con Decreto Presidenziale, nel 1953, si trasformò in Liceo musicale pareggiato (legni, ottoni e archi). Nel 1963 lo stesso Liceo divenne sezione distaccata del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Meno di vent’anni dopo, nel 1980, un successivo Decreto Presidenziale sancì definitivamente l’autonomia del Conservatorio di Salerno. Sino agli anni Settanta era conosciuto soprattutto per gli ottoni, riuscendo a formare le prime parti delle più celebri orchestre, da quella del San Carlo di Napoli a quella del Teatro dell’Opera di Roma.
Ora a dirigere l’istituto c’è il maestro Pasquale Pinna, 53 anni. La sua è una famiglia di musicisti: il nonno Giovan Battista fu un compositore che ebbe modo di farsi apprezzare particolarmente a Napoli, amico e coetaneo di Francesco Cilea; il padre Orfeo, invece, come pianista, compositore e direttore d’orchestra, svolse attività libera in giro per il mondo. Un passato che non sembra condizionare per nulla l’operato di Pasquale Pinna, fortemente orientato, senza nostalgie, verso la promozione di un capillare inserimento della cultura musicale nel tessuto sociale e civile del territorio: «Oggi è impensabile – spiega – l’immagine di un Conservatorio chiuso su se stesso, sulle sue tradizioni, i suoi insegnamenti, le sue logiche interne. Abbiamo rafforzato i rapporti con le scuole e l’Università per avvicinarne gli studenti al mondo della musica».
Un obiettivo promosso innanzitutto attraverso proposte che prendono in considerazione autori spesso sconosciuti al grande pubblico: è il caso di Alfredo Casella e Gianfancesco Malipiero, solo per citare due compositori i cui brani sono stati inseriti in un programma di rivalutazione della musica italiana del Novecento. A loro, il Conservatorio ha dedicato anche una mostra fotografica itinerante. Nell’assenza di finanziamenti utili ad aprire nuove classi di studio, l’approfondimento delle istanze musicali del secolo che ci lasciamo alle spalle, e in particolare del passato più remoto, è stato affidato ai dipartimenti di produzione artistica e ricerca. «Potenziare i dipartimenti ci è sembrata la maniera migliore per una razionalizzazione delle risorse – spiega il Direttore – perché si può fare molto anche quando mancano i fondi. Su questa strada si inquadra la stessa apertura ai giovani: persino quelli apparentemente più lontani dalla musica classica mostrano, se opportunamente stimolati, un grande interesse. In Ateneo abbiamo curato gli Itinerari musicali, cioè lezioni-concerto che hanno avuto un largo seguito».
Ci si è rivolti anche ai piccoli alunni delle scuole elementari e medie. Per loro sono stati organizzati appuntamenti concertistici nell’ottocentesco Teatro Verdi. Rimanendo in tema di iniziative, la Pasqua 1999 ha coinciso con la ripresa di una tradizione antica: il concerto itinerante per la passione, la crocifissione e la deposizione di Cristo. Un evento che s’inserisce perfettamente in un territorio che ha nei riti della Settimana Santa, uno degli ultimi sopravvisuti esempi di devozione popolare arcaica. Il percorso di musica sacra ha interessato diverse chiese del centro storico della città, per poi concludersi nella Cattedrale normanna di San Matteo. Manifestazioni di questo tipo hanno rafforzato all’esterno l’immagine del Conservatorio che, da un punto di vista organizzativo, non è certo tra i più facili da dirigere, se si considera che serve una provincia tra le più estese in Italia.
A parte la vasta area geografica di riferimento, bisogna convivere con i disagi legati alle strutture fatiscenti della sede. I locali agibili sono pochi e insufficienti per gli oltre 800 allievi, tanto da costringere ogni giorno insegnanti e alunni a turni compresi nell’arco di 12 ore ininterrotte. Attualmente è in corso un massiccio intervento di recupero delle strutture. Parallelamente al restauro conservativo dell’esistente, verranno realizzati nuovi spazi improntati a uno stile architettonico avveniristico. Pinna si affaccia alla finsestra e mostra con orgoglio il procedere dei lavori: sotto i piani alti, dove attualmente si concentra il grosso delle attività didattiche, sorgerà un auditorium a forma di pianoforte a coda, con 400 posti a sedere. L’ossatura di cemento, con il palco all’altezza dell'ideale tastiera, delinea già la figura finale. Completeranno l'opera altre due piccole sale-concerto, fornite rispettivamente di 200 e 150 posti a sedere.
Questo, comunque, è ancora futuro. Per ora esiste un solo auditorium in uno stanzone, con sedie di plastica per il pubblico. Ma la musica non si ferma dinanzi a quattro mura ammuffite,: le difficoltà strutturali non hanno impedito al Conservatorio di Salerno di aprire le porte all'Europa e al mondo. Sono stati effettuati scambi culturali con i conservatori e le accademie musicali di San Pietroburgo, Belgrado, Praga, Helsinki.
BOX:
Carta d’identità
Conservatorio statale di musica
via Salvatore De Renzi, 62 – 84100 Salerno
tel. 089-231977, fax 089-241086
Direttore: M° Pasquale Pinna
Presidente: Prof. ssa Pina Boggi Cavallo
Direttori amministrativi: Dott. Francesco Paolo Palumbo, Dott.ssa Adriana Braca, Dott. ssa Fortuna Bosone
Allievi: 856; Docenti 148
Cattedre in organico: 88 principali e 60 complementari
Materie “principali”: 1 arpa, 1 basso tuba, 7 canto, 3 chitarra,
7 clarinetto, 5 composizione, 1 contrabbasso, 2 corno,
5 didattica della musica, 1 direzione di coro, 1 fagotto, 5 flauto traverso, 2 oboe, 5 percussioni, 17 pianoforte, 6 sassofono, 8 tromba e trombone, 2 viola, 8 violino, 1 violoncello.
BOX:
CONSERVATORIO DI salerno
Anno Accademico 1998/99 - Organico professori
Accomp. pianoforte
Arrivo Giuseppe
Cappabianca Giovanna
Desiderio Raffaele
Iacoboni Cristina
Longo Emanuela
Luciani Antonio
Pierno Salvatore
armonia complem.
Colabianchi Nicola
De Mattia Francesco
Narduzzi Nello
Pappacena Giusto
Persichetti Marco
aRPA
Vanacore Maria Rosaria
arte scenica
Vitale Giovanni
assieme archi
D’Andria Raffaele
assieme fiati
Ciccolella Gilberto
Fraioli Antonio
Magni Carlo
basso tuba
Sabbatani Eros
Canto
Capece Ennio
Cassano Antonio
Innacoli Emma
Schettino Giuseppina
Tortora Irma
Tuand Carlo
Valente Giuliana
Chitarra
Amabile Vincenzo
Grande Antonio
Villa Maurizio
Clarinetto
Cammarano Vincenzo
Capasso Gaetano
De Falco Giovanni
Evangelista Raffaele
Moscariello Alberto
Nunziata Pietro
Pastore Raffaele
Composizione
Altieri Roberto
Capriglione Colomba
Carella Silvano
Salerno Michele
Vitale Alfonso
Contrabbasso
Gaudiano Ottavio
Corno
Chianese Gaetano
D'Adamo Biagio
didattica musica
Baroncini Rodolfo
Carboni Mauro
D’Alessandro Maria Luisa
Schiavo Nicola
Visco Ciro
direzione di coro
Mercurio Antonello
Esercitaz. corali
Foglia Giovannina
Profeta Virginio
Esercitaz. orchestrali
Sinagra Antonio
Fagotto
Procida Domenico
Flauto traverso
Cappabianca Nicola
Dalla Benetta Antonella
De Maio Pasquale
Giordano Domenico
Lombardi Salvatore
Letteratura poetica
e drammatica
Fiorellino Giuseppina
Lettura partitura
Di Grazia Vittoriano
Mola Giovanni
Garosi Luciano
Musica da camera
Agresti Maria Rosaria
Bellagamba Anna
Bellucci Giacomo
Prayer Luisa
Taviani Francesca
Oboe
Smaldone Alfonso
Di Bucchianico Claudio
Organo complem.
Varriano Antonio
percussioni
Correra Cuono
Pescetelli Maria Grazia
Di Blasi Carlo
Romanenghi Gianmaria
Rossi Rodolfo
Pianoforte
Cardaropoli Anna
Cirillo Francesco
Corini Salvatore
Costagliola Davide
Cuciniello Giovanni Carlo
D’Amico Pietro
D'Ascoli Luigi
Forgione Eleonora
Gentile Carmela
Guillaro Armando
Mannara Adriana
Morabito Lucia
Notari Antonia
Olino Gabriella
Romano Carmela
Scarico Francesco
Schiattarella Domenico
pianoforte complem.
Ammendola Amalia
Caccaviello Fiorella
D'Elia Luciano
De Palma Sandro
Mazzocchi Marco
Napoli Matteo
Nencini Fabiola
Petrillo Emma
Scala Francesco
Soldati Simone
sassofono
Carrano Cristiano
Cavallo Luigi
De Gennaro Lauro
Romanelli Vincenzo
Santacroce Lara
Schneider Graziosi Carlo
Storia della musica
Ambrosio Giulia
Ambrosio Vittorio
D’Errico Annunziata
Saturno Paolo
Turano Francesca
Teoria e solfeggio
Albieri Graziella
Avallone Luigi
Cammarano Vincenzo
Capozzi Marina
Di Sarno Serse
Evangelista Bruno
Florio Antonio
Gullotta Vincenzo
Napoletano Anna Maria
Noto Antonio
Moretti Fabio
Pannitti Amedeo
Tarallo Alfredo
Zupi Castagno Vincenzo
tromba E trombone
Aiezza Giovanni
Camilli Gianluca
Carratoni Ernesto
Ferrara Bernando
Gironacci Claudio
Marzullo Antonio
Pumpo Ernesto
Stellato Vincenzo
Viola
Basso Simone
Belli Ettore
Violino
Aiello Maurizio
Ansalone Giuseppe
Autieri Antonio
Biancardi Gianfranco
De Sena Vincenzo
Lo Bello Maurizio
Mosca Ludovico
Verdoliva Pasquale
Violoncello
Santarpino Liberato
bibliotecario
Caldore Patrizia
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