E la banda suona il jazz
di Nicola Sbisa
Marco Renzi, l'attuale direttore del Conservatorio "Niccolò Piccinni" di Bari, parla soddisfatto del suo istituto, anche se non nasconde che qualcosa potrebbe ancora migliorare. Il Conservatorio barese, tutto sommato abbastanza giovane nel contesto delle scuole musicali italiane, oggi si pone come una concreta realtà nel mondo dell'istruzione specializzata dell'intera Puglia. Oltre alla sede di Bari il "Piccinni" ha anche una sezione decentrata a Monopoli sulla quale gravitano allievi non solo della parte sud della provincia, ma anche dei centri vicini di quella di Brindisi; una sede che per importanza e numero di allievi aspira da tempo all'autonomia e pare che l'attesa non debba poi essere ancora tanto lunga.
La sede di Bari conta 1215 allievi, quella di Monopoli 780. Le cattedre principali a Bari sono 115, quelle complementari 69, a Monopoli sono rispettivamente 70 e 44.
Ma Renzi ci tiene a sottolineare che «a Bari non ci sono docenti in soprannumero anzi sono tutti impegnatissimi.
Ancor oggi nell'istituto barese aleggia l'ombra del suo direttore più celebre: Nino Rota. E Renzi siede appunto nella stanza che il suo illustre predecessore scelse – una volta trasferito l'istituto in una antica villa alla periferia cittadina – perché si affacciava su un piccolo aranceto.
Rota fu un musicista senza barriere; per lui non c'erano differenze. Quella accademica, quella per film o addirittura le canzoni erano solo musica e basta. E in un certo senso quello che era un atteggiamento personale di Rota si riflette nell'apertura di Renzi – lui stesso leader di una band, molto apprezzata che tiene concerti jazz in tutta Italia e alla radio – alle nuove esperienze.
Il Conservatorio "Piccinni" infatti ha due cattedre di musica jazz, affidate rispettivamente al sassofonista Roberto Ottaviano – strumentista noto anche a livello internazionale – e al pianista Gianni Lenoci, nonché due di fisarmonica (un settore – aggiunge Renzi – che ha successo ed è in netta evoluzione).
Nino Rota ripeteva spesso che Bari era una «terra di pianisti», e in effetti dalle classi di pianoforte sono emersi numerosi elementi di spicco, fra i quali Pierluigi Camicia e Benedetto Lupo (quest'ultimo, tra altro, premiato al Concorso Casadesus di Cleveland), l'uno e l'altro oggi docenti dello stesso istituto, e il giovane Alessio Bax, diplomatosi a soli 14 anni e attualmente a Filadelfia per un "master".
Ma al "Piccinni" ci sono anche undici cattedre di chitarra (sette a Bari e quattro a Monopoli). Tutto dipende, sicuramente, dalla presenza nell'organico di Ermelinda Calsolaro, già "pupilla" di Segovia che oggi può essere considerata, e non solo a livello locale, una caposcuola. Praticamente tutti o quasi i docenti presenti sono stati suoi allievi. Altri insegnano in vari Conservatori o nelle scuole, oppure hanno affrontato con successo la carriera concertistica.
«Indubbiamente – dice la Calsolaro – se si tiene conto del ridimensionamento della chitarra in questi ultimi tempi, dopo il boom di alcuni anni fa, Bari è in controtendenza. Credo dipenda dal fatto che l'attività didattica non si è mai interrotta. La prima cattedra di chitarra fu istituita nel '67 e fu assegnata a me; da allora l'insegnamento ha mantenuto la stessa impostazione. Ancora oggi, annualmente, le domande per l'ammissione alle classi di chitarra sono una trentina. Ovviamente i diplomati (sono pochi quelli che non concludono il ciclo di studi), non sono tutti "grandi" chitarristi, ma sono giovani che escono comunque con una preparazione musicale efficace oltre che con un dominio strumentale completo. E questo consente a tutti di svolgere un'onorevole attività didattica nel campo dell'educazione musicale nelle scuole medie».
Ma, aggiunge Marco Renzi, l'interesse per gli studi musicali rispecchia anche le aspirazioni "storiche" del territorio. La Puglia, si sa, è una regione che vanta un'antica tradizione nel campo delle bande musicali. E questo fa sì che da sempre le classi di fiati, degli ottoni in particolare, siano molto frequentate (c'è anche quella di basso tuba) e che siano addirittura stracolme le classi di "strumentazione per banda". Non solo, ma sono molto frequentate anche le classi di armonia, fuga e composizione (ben sette a Bari). «E in riferimento a quest'ultimo particolare – continua Renzi – stando a quanto mi dicono i docenti, la qualità degli allievi è più che soddisfacente».
Ma il fervore che si registra in questi settori non fa affatto ignorare altri insegnamenti, come il liuto e flauto dolce, anch'essi molto seguiti.
Indubbiamente – dice sempre il direttore – una maggiore autonomia gestionale permetterebbe di proseguire meglio nell'attività di formazione. Occorrerebbe potenziare la biblioteca e intraprendere iniziative di "confronto" con altre scuole. Alcuni anni fa un gruppo di allievi poté recarsi in Ungheria ospite di un conservatorio magiaro, ma è stata un'occasione pressoché irripetibile.
Il Conservatorio di Bari non ha una sua stagione di concerti. Ce l'ha, invece, la sede di Monopoli che, fra l'altro, ospitata com'è in un ex convento, dispone di un suggestivo chiostro per le manifestazioni estive.
A Bari, inoltre, la chiusura dell'auditorium "Nino Rota" impedisce alle formazioni strumentali dell'istituto di esibirsi in pubblico. In passato, l'orchestra formata da docenti ed allievi diretta da Rino Marrone (per anni anche direttore stabile dell'orchestra sinfonica di Bari), l'orchestra dei giovanissimi, diretta da Ottavio de Lillo e la big band jazz coordinata da Roberto Ottaviano, potevano tenere concerti in una sala che era considerata fra le più moderne d'Italia. Oggi il problema è addirittura quello di reperire una sala per i saggi di fine anno.
A suo tempo Nino Rota si adoperò perché il Conservatorio di Bari non venisse considerato un "conservatorio di passaggio", e se invitò ad insegnarvi musicisti del calibro di Franco Petracchi, Aldo Ferraresi, Luigi Celeghin, Lya De Barberiis e Gabriele Ferro, tanto per fare qualche nome, fece in modo poi che i loro migliori allievi divenissero docenti a Bari.
E gli allievi? Il senso di soddisfazione per l'andamento degli studi è più o meno generale. Da qualche anno, a parte quel ristretto gruppo di dotatissimi che si afferma in campo concertistico, gli altri vedono come prospettiva l'insegnamento. Ma molti, deponendo le iniziali aspirazioni solistiche dando vita a complessi da camera che svolgono un'attività piuttosto intensa a Bari e nei centri della regione. Quel che più conta è che spesso le formazioni strumentali si articolano in maniera piuttosto elastica a seconda dei programmi, il che permette ai giovani di proporre opere ignorate nelle normali stagioni concertistiche. E' il caso recente di un concerto nel quale sono state presentate le Chansons de Bilitis di Debussy, che oltre alla voce prevedono due flauti, due arpe e la celesta.
«Al momento – ci dice Leonardo, 7° anno di pianoforte e 2° di composizione – le prospettive per un concreto inserimento nel mondo musicale non sono rosee. Siamo tanti qui al Conservatorio, e proprio per questo ognuno di noi raramente si limita a seguire un solo corso di studi. Io, per esempio, dopo il pianoforte e la composizione, conto di studiare anche direzione d'orchestra: una maggiore preparazione ci permetterà di avere qualche chance in più».
BOX:
Carta d’identità
Conservatorio statale di musica
"Niccolò Piccinni"
via Brigata Bari, 36 - Bari
tel. 080-5740022, fax 080-5594461
Direttore: M° Marco Renzi
Pres. consiglio d'amministrazione: avv. Paolo Ragone
Allievi: 1215; docenti: 184
Cattedre in organico: 115 principali e 69 complementari
Materie “principali”: 1 arpa; 6 canto; 8 chitarra; 5 clarinetto; 1 clavicembalo; 6 composizione; 2 contrabbasso; 2 corno; 1 direzione d'orchestra; 1 fagotto; 2 fisarmonica; 3 flauto; 1 flauto dolce; 1 liuto; 2 musica corale e direzione di coro; 4 musica da camera; 1 musica elettronica; 1 musica jazz; 2 oboe; 2 organo; 2 percussioni; 28 pianoforte; 5 sassofono; 1 strumentazione per banda; 5 tromba e trombone; 2 viola;14 violino; 5 violoncello.
BOX:
Il museo
bibliografico musicale
É stato istituito nel 1992 presso il Conservatorio come "sezione museale" in grado di accogliere e preservare le collezioni storiche dell'istituto. Attualmente comprende circa sessanta edizioni musicali anteriori al 1850 (comprese sette opere di Niccolò Piccinni in edizione originale stampate a Parigi nel '700), oltre mille manoscritti musicali anteriori al 1900 e numerose altre importanti opere di consultazione.
L'iniziativa peraltro, sta acquistando anche in prospettiva, sviluppi tali da non poter più essere adeguatamente custodita nella biblioteca del Conservatorio, concepita come "scolastica" e riservata alla didattica interna.
Quel che oggi è perciò denominato Museo bibliografico musicale del Conservatorio "N. Piccinni", dovrebbe divenire il primo nucleo di un vero e proprio "museo della musica" della città, nel quale dovrebbero confluire testi, collezioni private, fondi e raccolte pubbliche, tutti di argomento musicale attualmente sparse in varie biblioteche cittadine. Verrebbe creata una sezione speciale dedicata a Piccinni ed agli altri musicisti baresi. In tal caso la sede indicata sarebbe la casa natale di Piccinni, edificio settecentesco il cui restauro è in atto.missione su Cd-Rom del patrimonio librario.
BOX:
CONSERVATORIO “NICCOLÒ PICCINNI” DI BARI (con la sezione di Monopoli*)
Anno Scolastico 1995/96 - Organico professori
Accomp. pianoforte
Aymone Emanuela
Carboni Rosa Maria
Castrignano Carmela*
Coppolecchia Giuseppina
Sciannelli Sabino
Armonia complem.
Arigliano Franco*
Arpa
Betti Stefania*
Frigotto Francesca
Arte scenica
Ciliento Nicoletta
Di Muro Emanuele*
Assieme archi
Lepore Pasquale
Mannacio Massimo
Zito Giuliana* (quartetto)
Assieme fiati
Aresta Pietro
Dambra Annibale*
Librale Antonio
Canto
Balboni Anna Maria
Casucci Rosanna Maria*
Cianci Maria Gabriella
Koltcheva Ekaterina
Tuzzi Gerafina*
Chitarra
Calsolaro Ermelinda
Carnicelli Marco
Castellaneta Ada*
Di Modugno Ferdinando*
Diodovich Francesco
Lambo Roberto
Palamidessi Stefano
Saracino Leopoldo*
Scarola Pasquale
Clarinetto
Clemente Angelo*
Consueto Michele
Di Maso Antonio
Mastromarino Giovanni*
Perrino Angelo
Portino Benito
Rubinetti Ferdinando
Clavicembalo
Baroni Francesco*
Scaioli Marina
Composizione
Cellini Fabio*
Schiavo Giampaolo*
Contrabbasso
Cellaro Michele*
Corno
Di Pinto Pasquale*
Palmisano Pietro
Direzione di coro
Pappagallo Salvatore
Esercitaz. corali
Branno Luciano
Gargiulo Andrea
Torelli Maurizio*
Esercitaz. orchestrali
Lepore Paolo*
Marrone Salvatore
Fagotto
Marcosano Giuseppe*
Volza Antonio
Flauto
Divittorio Donato
Girardi Francesco
Iacobelli Laura*
Minella Antonio
Ragno Angelo Michele*
Fuga e composizione
De Lillo Ottavio
Letteratura poetica
e drammatica
Addario Annamaria
Dipierro Maria Pia*
Letteratura vocale e pian. per didattica
Biscione Donato
Lettura partitura
Del Vecchio Giovanni*
Palcich Antonio*
Milillo Anna Maria
Rota Gabriele
Scaramuzza Fabi Giovanni
Musica da camera
Carusi Nazzareno
De Santis Daniela*
Guerriero Anna
Franchini Cecilia*
Strano Anna Maria
Musica jazz
Lenoci Giovanni*
Ottaviano Roberto
Oboe
Carbonara Pasquale
Larocca Cosimo Antonio*
Summo Giuseppe
Organo compl.
e canto gregoriano
De Santis Francesca
Organo
Quarta Margherita
Salvatori Grazia
Scandali Luca*
Pedagogia musicale
per didattica
Lamanna Maria Antonietta
Percussioni
Forestiere Beniamino
Pianoforte
Alfino Mariarita
Annese Angela
Aventaggiato Carla*
Azzaretti Rosa
Binetti Giuseppe
Biscardi Massimo Nicola*
Caldarola Maria Cristina
Camicia Pierluigi
Campagnola Giuseppe
Ceci Luigi
Cirillo Adriano
Dell’Erba Bianca Maria*
Ferrari Valfrido
Fischietto Gemma*
Garganese Patrizia*
Goffredo Gregorio
Grilletti Marta
Iannone Vincenza
Iannuzzi Vitaliano
Lupo Benedetto*
Mammana Francesca*
Masotti Celestina*
Mastroserio Rosario Pio
Matarrese Angela
Matarrese Maurizio
Monopoli Francesco*
Montemurro Angela
Musicò Rosaria*
Pedote Maria Lucrezia
Pell Hector
Prayer Eva
Salerno Italia
Sallustio Anna Maria*
Saponara Giovanni*
Sarno Elvira
Schieppati Luca*
Somma Maria Teresa
Traficante Antonio Nicola*
Valente Giovanna
Zini Daniele
pianoforte compl.
Balducci Domenico
De Santis Francesco
De Serio Adriana
Dell’Erba Bianca Maria
Forina Roberto
La Volpe Anna
Pegoraro Roberto*
Pesce Anna
Porfido Margherita
Rana Vincenzo*
Scarangella Mario Valentino
Stea Gabriella*
Stricagnolo Luciana
Vurro Stefania
Sassofono
Bosi Fabrizio*
Ceschini Claudio
Iacopini Fabrizio
Giovannelli Mario*
Ragni Simone
Sammarco Fabio
Storia della musica
Bozzi Luigia
D’Angelo Giulio Aldo*
Fabris Domenico
Giannelli Francesco
Lera Luigi*
Lopresti Carlo
Scarda Rosa
Scardicchio Nicola
Storia della musica
per didattica
Colazzo Salvatore
Teoria e analisi mus.
Buccarella Cama
Rotili Paolo
Teoria e solfeggio
Andriani Antonio
Carbone Maria
Chiapperini Vincenzo
Cremone Anna Maria
Di Gregorio Giovanni
Famiglietti Maria
Fazzi Annavaleria*
Ferrari Patrizia*
Iacobelli Gregorio
Molinini Domenico
Monachino Giuseppe
Panetta Carlo*
Parisi Antonio
Rossi Luigia
Russo Anna Porzia*
Scarola Francesco
Tannoia Luigi
Tromba e trombone
Carbonara Giuseppe*
Chiarulli Martino
De Marco Antonio
Gabriele Domenico
Guida Giuseppe*
Librale Antonio
Minafra Giuseppe
Palmisano Angelo
Pannarale Giuseppe
Ventrella Giovanni*
Viola
Massotti Lorenzo*
Violino
Anzinger Christian*
Bruno Pietro*
Carbone Anna
Cristofoli Franco
De Bonfilis Massimo
De Ruvo Pasqua
D’Orazio Francesco*
Fiore Diomira
Ingravallo Ignazio
Lamonaca Maria Rosaria
Loseto Gemma
Melucci Pasquale*
Mencattini Pierluigi*
Monterisi Giuseppina
Poletti Eleonora*
Ricciardelli Concetta
Roselli Corrado
Scarola Mariangela
Scarpati Carmine
Spinelli Francesca
Van Dijk A. Frederik Hans*
Zito Antonietta*
Violoncello
Caminiti Vincenzo
Ferulli Paolo*
Forte Marcello*
Melisi Giovanni
Paternoster Vito
Sarno Gianlorenzo
Scarola Leonardo*
bibliotecario
Rubini Alfredo
BOX:
Il dipartimento
di musica antica
Nel 1993, primo in Italia, il Conservatorio "Piccinni" ha costituito un Dipartimento di musica antica, convenzionato con il Dipartimento di italianistica dell'Università di Bari.
All'insegnamento del clavicembalo si sono pertanto aggiunti quelli di liuto, flauto dolce e traversiere e corsi liberi di musica d'insieme e prassi esecutiva barocca.
Negli ultimi due anni il Dipartimento ha programmato seminari e masterclass (fra l'altro di vihuela), un corso libero sul Madrigale nel Cinquecento e varie conferenze musicologiche. Fra i docenti Terrel Stone, G.B. Columbro, John Griffiths e Gianlorenzo Sarno.
E' stata inoltre sollecitata l'istituzione delle cattedre di viola da gamba e di canto gregoriano.
Il Dipartimento collabora attivamente al festival di musica antica "Musiké" ed al "Festivalcastello", ambedue manifestazioni che si svolgono a Bari in periodi in cui l'attività concertistica è ferma.
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