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Suonare News marzo 2025 Editoriale
 

Maria Tipo, signora del pianoforte. Grazie per i tuoi novant’anni di arte
di Filippo Michelangeli

La straordinaria musicista napoletana se n’è andata lo scorso 10 febbraio. Con emozione alleghiamo un cd con alcune sue interpretazioni del 1956, due Concerti di Mozart e tre Sonate di Scarlatti


Maria Tipo se n‘è andata lo scorso 10 febbraio, nella sua bella casa fiorentina, tra le braccia amorevoli della figlia Alina Company, avuta con il suo primo marito, il chitarrista e compositore Alvaro Company. Aveva 93 anni. Maria Tipo è stata la più apprezzata e conosciuta pianista italiana del Novecento, quando essere donna, in un mondo concertistico dominato dagli uomini, obbligava le musiciste a combattere ogni giorno per superare un pregiudizio forte e diffuso. Ma ripercorriamo insieme la storia di questa straordinaria pianista. A soli 17 anni, nel 1948, parte in treno da Napoli, la città dove è nata, accompagnata dalla madre. È diretta a Ginevra, in Svizzera, per partecipare al prestigioso Concorso pianistico internazionale che nove anni prima aveva lanciato Arturo Benedetti Michelangeli. La giuria non assegna il primo premio, ma la giovanissima pianista napoletana rivela le sue doti eccezionali e arriva seconda. Non si arrende e l’anno dopo, appena maggiorenne, torna in Svizzera. Questa volta la severa commissione di Ginevra si inchina di fronte al suo talento e finalmente le conferisce la medaglia d’oro. È nata così la leggenda di Maria Tipo. Una pianista dalle mani fatate e con una personalità unica. Il critico Piero Rattalino, che in quell’ottobre 1949 ascolta alla radio il concerto dei vincitori, la ricorda così: «Si presentò al pubblico del Victoria Hall di Ginevra e al pubblico radiofonico di tutta Europa con la Ballata n. 2 di Chopin. Dire che sia rimasto sbalordito è ancora poco: il Presto con fuoco mi lasciò di sasso, l’Agitato non mi sembrò umano ma sovrumano o disumano». Il resto è storia: tournée in tutto il mondo, come solista e con grandi orchestre sinfoniche dirette da bacchette illustri. Dopo 1.200 concerti, 41 dischi, a 64 anni, ancora in splendida forma, Maria Tipo, con una lucidità e una determinazione che ne hanno sempre contraddistinto le scelte artistiche, sorprende tutti e decide di congedarsi dal suo pubblico: «Era arrivato il momento di prendermi cura di quella parte di me stessa che la vita della concertista non permetteva» confida in una rara intervista che ha concesso a Suonare news per il suo 90° compleanno. E per l’importante occasione Firenze, la città dove ha sempre vissuto e lavorato, promuove una serie di iniziative celebrative dal titolo “Grazie, Maria Tipo! 90 anni di Musica”.
Questa è la storia di Maria Tipo interprete, con la sua capacità di rilanciare e sdoganare come autore da concerto Muzio Clementi, proporre al pianoforte le Sonate originali per clavicembalo del suo amato e conterraneo Domenico Scarlatti e poi tanto Mozart, l‘autore che considerava «il più difficile di tutti». Ma accanto alla sua carriera concertistica non ha mai smesso di dedicarsi all‘insegnamento con una passione, una abnegazione, un amore verso gli allievi testimoniati da una scuola dalla quale sono usciti pianisti eccelsi, impossibile citarli tutti, come Andrea Lucchesini, Pietro De Maria, Massimiliano Genot, Fabio Bidini, Ricardo Castro, Filippo Gamba, Alessandro Marangoni, Angelo Arciglione, Giovanni Nesi e Alessandra Ammara.
Questo mese è con emozione che alleghiamo un cd che raccoglie le registrazioni che Maria Tipo realizzò nel 1956. A soli 25 anni possiede una personalità musicale completa, con quel suono luminoso e terso che la rese famosa in tutto il mondo. Esegue due Concerti mozartiani, il n. 21 e il n. 25, accompagnata dai Wiener Symponiker agli ordini di Jonel Perlea e tre Sonate di Scarlatti, K 20, K 551, K 427.
Ciao, Maria, ci mancherà la tua arte, il tuo pianoforte, la tua umanità.

 

 

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